Silvia Cavalca

Uno sguardo sempre curioso sul mondo

Fare cose nuove è una sfida entusiasmante per Silvia, che ama mettersi alla prova e scoprire ogni volta un nuovo pezzetto di sé: proprio così è entrata nella grande famiglia di QVC, in cui sente ogni giorno la responsabilità e il valore di comunicare con tantissime persone importanti al di là dello schermo.
Silvia adora
ballare, leggere, fare immersioni, ma da quando è nata la piccola Giulia, tutta la sua giornata ruota attorno a lei.

Come sei arrivata in QVC?
Ero in un periodo particolare della mia vita. Mio marito stava lavorando in Repubblica Ceca e Slovacchia e riuscivamo a vederci soltanto nei fine settimana: vivevamo weekend di viaggio molto intensi e pieni di sentimento, ma faticosi, soprattutto perché eravamo sposati da un anno soltanto e ci mancava non poter condividere la quotidianità, le chiacchiere a tavola la sera, i piccoli racconti della giornata…
Io avevo voglia di nuove esperienze e sfide professionali: stavamo prendendo in considerazione l’ipotesi che mi trasferissi da lui e facessi la guida turistica e, mentre cercavamo di capire come muoverci, mi sono iscritta ad un’agenzia per continuare ad avere la mia indipendenza e perché mi piace sperimentare e mettermi in gioco in ambiti diversi, dove scopro ogni volta un pezzettino in più di me e del mondo. Dopo aver lavorato in diverse pubblicità, due film, cortometraggi in collaborazione con l'Associazione Milania e il Dipartimento di Cinema delle Scuole Civiche di Milano e come ballerina in un programma Rai in diretta, mi propongono un casting “diverso”, per una tv di shopping affidabile, di qualità, in diretta, che sappia unire alla vendita un intrattenimento piacevole e non urlato.

È questa sfida che mi affascina subito, insieme all’idea di poter avere l’opportunità di contribuire a creare qualcosa di completamente nuovo da zero.
Al primo casting mi invitano a presentare una crema corpo e un anello. Il secondo è già sotto gli occhi della mia futura formatrice (e amica), del mio futuro capo e del CEO. Ho scoperto solo molto tempo dopo che inizialmente il mio Manager mi aveva depennato prima ancora che iniziassi a parlare perché gli ero sembrata troppo “svestita” - tendo ad essere un tipo molto caloroso - ma che era poi rimasto così colpito dalla mia presentazione che lo avevo convinto a darmi un’opportunità.
Al colloquio finale (stavolta in versione super professional, con camicia bianca e gonna a tubino nera) racconto di aver sempre “sentito” dentro di me la vendita, fin da piccola, quando costringevo i miei genitori a fingere di comprare nel mio negozio di pizzi (e guai se acquistavano subito! Dovevano lasciarmi presentare vari modelli prima). Mi chiedono quindi, per provare questa affermazione, di vendere così su due piedi il bicchiere di plastica in cui mi avevano offerto dell’acqua! È stato divertente ed evidentemente lo avrebbero comprato.

Come ti senti prima di entrare in diretta?
Nonostante siano passati ormai 4 anni dalla prima diretta, io mi sento ancora emozionata ogni volta, perché credo in quello che faccio e cerco sempre di ripagare la fiducia e l’affetto dei clienti con preparazione e concentrazione da “primo giorno di scuola”: sento molto l’importanza di potermi relazionare ogni giorno con tantissime persone in gamba, e faccio del mio meglio per “essere all’altezza”.
Ho un piccolo rito scaramantico, degli oggetti portafortuna che mi hanno regalato persone che amo: per me ciascuno di loro ha un significato particolare. Mi danno carica, prima di ogni show; poi mi concentro e vado, e quando sono live mi lascio trasportare da quello che sto facendo, dalla passione per il mio lavoro, dalle emozioni mie e delle persone a casa (che riescono a bucare le telecamere e arrivano da noi, credimi!), dalla voglia di entrare davvero “in contatto”.
Non parliamo poi di Buonasera bellezza: ho fatto da apripista a questo nuovo show, con tutti i “rischi” annessi e connessi: i primissimi minuti di diretta mi sentivo proprio come una ragazzina emozionata, mi facevo tenerezza da sola… 



Ci racconti un episodio particolare che è accaduto dietro le quinte o in diretta?

In diretta me ne sono successe di tutti i colori: ancora ricordo quando sono entrata in un armadio montabile. Avevo cambiato apposta le scarpe… e l’ho spaccato in diretta, con un bel “crack!”, dopo un’entrata degna della migliore Pantera Rosa di sempre.
Un’altra volta presentavo un coperchio e una delle dimostrazioni consisteva nel sollevarlo e mostrare come gli schizzi d’olio bollente di una cotoletta non fuoriuscivano: peccato che l’assistente di studio si fosse dimenticato di metterla in padella. Morale: con un effetto suspence sollevo il coperchio e… dentro non c’è niente!

Che lavoro facevi prima di entrare in QVC?
Dopo il liceo classico mi sono laureata in Lettere moderne presso l’Università Statale di Milano con una tesi comparativa tra l’Eneide e una sua traduzione, la “Bella Infedele”, di un letterato marchigiano del 500: mi ha sempre affascinato esplorare la ricchezza della lingua, la potenza espressiva della parola, le sue sfumature, la sua forza evocativa – ed è uno strumento imprescindibile per il mio attuale lavoro .
Durante gli studi ho vissuto per quasi sei mesi a Salamanca, vicino a Madrid, con il progetto Erasmus, un’esperienza di formazione ma soprattutto di vita e crescita personale che porto tuttora nel cuore e che mi ha regalato degli amici veri e una buona apertura mentale.
Dopo la laurea sono riuscita ad entrare in un Master a numero chiuso per l’attività di redattore multimediale promosso dalla Regione Lombardia e dalla Comunità Europea e ho quindi lavorato per qualche anno presso delle case editrici.

Ci racconti la tua giornata tipo?
Da quando ho avuto quella meraviglia di Giulietta non c’è una “giornata tipo” per me: lei è la mia personal trainer, la mia fonte di luce, il mio orologio...
Mi piace cercare di organizzarmi ma con l’età (eh sì) mi sono proprio resa conto che non si può programmare tutto, che ci sono cose e imprevisti indipendenti da noi e incalcolabili, e troppa rigidità non aiuta a seguire le curve della vita con elasticità e morbidezza…
Spesso “sento” come mi sveglio - posso avere il capriccetto di volere assolutamente fare colazione con brioche e latte macchiato al mio bar preferito, e allora non c’è niente da fare, nulla può distogliermi. Oppure penso che “oggi ho voglia di ridere con quella persona e darle un abbraccio quando la vedo in ufficio”, e poi naturalmente lo faccio appena arrivo.
Le uniche costanti delle mie giornate sono delle grandi corse tra la mia nanetta meravigliosa, la casa, il lavoro, un briciolino anche me stessa e gli altri amori della mia famiglia; il caffè dopo pranzo (meglio se con cannoncino o riccia alla ricotta) e la musica alta in macchina, ovviamente ballata ai semafori (rossi), mentre mi metto il mascara (sono sempre in ritardo, quindi ottimizzo i tempi in tutti i modi). E il poco sonno, of course.  

Che giornate piene! Quali sono i tuoi passatempi preferiti?
Adoro viaggiare, sgranare gli occhi davanti al Nuovo, berlo, lasciare che i luoghi e le persone che incontro mi imprimano il loro Senso nel cuore.
Per questo stesso motivo mi piace molto leggere, entrare in altre epoche, vite, storie, vivere le emozioni all’unisono con i “miei” personaggi, aprendo la mente e cercando di imparare a vedere la vita sospendendo il giudizio e con mille angolazioni diverse. Amo andare sott’acqua, dove tutto è attutito, i rumori e i pensieri sembrano lontani, ho la sensazione di fluttuare senza peso e senza ombre, i capelli sono sempre morbidissimi, come alghe magiche, e danzano con me. Dove i colori ti sanno lasciare senza fiato, e tutto sembra più incantato.
E mi scateno ballando: mi piace sudare, lasciarmi guidare dalla musica, seguire la pancia e i movimenti che mi vengono da dentro, senza pensare, in un tutt’uno col Suono e la Terra.

Hai un messaggio per i nostri clienti?
Grazie per tutto quello che mi avete dato e insegnato in questi 4 anni di viaggio insieme. Grazie per esserci stati, ognuno con il suo pezzo, la sua storia, la sua voce, le sue immagini: mi avete dato una ricchezza impagabile.
Continuate ad essere sempre così: “belle”, ma davvero. E volate sempre alto, vicino al sole e alle nuvole con le loro forme strane…