Roberta Nanni

Il suo hobby? È il più bello del mondo

Ritiene che la recitazione sia tra le migliori forme d’arte, perché consente di entrare nella psicologia del personaggio per riuscire a farlo diventare una persona reale, e la coltiva attraverso un’associazione culturale di cui cura anche la comunicazione.
Attraverso QVC si è potuta confrontare con un nuovo modo di comunicare, più stimolante e diretto, che permette di arrivare nel modo migliore nelle case degli italiani.

Come sei arrivata in QVC?
Ho realizzato due provini, sempre tramite la mia agenzia.
In occasione del primo, non sapevo bene di che cosa si trattasse, quindi sono andata decisamente poco convinta. Non so se per quello o se all’epoca cercassero qualcosa di diverso, ma non sono stata presa.
Dopo molti mesi, addirittura quasi un anno, la mia agenzia mi ha mandata a fare il secondo provino e questa volta sono stata scelta.



Come ti senti prima di entrare in diretta?

Prima della diretta sono molto tranquilla.
Se ci sono dei problemi, cerco di risolverli prima. Vado sempre a conoscere gli ospiti, cerco di capire come si sentono e cerco di tranquillizzarli, se sono nervosi. Se sono alla loro prima diretta, cerco di creare un buon clima; anche se devo dire che un buon clima, in generale, c’è sempre.

Ci racconti un episodio particolare che è accaduto dietro le quinte o in diretta?
Non ricordo un episodio in particolare, ma capita che gli assistenti di studio pestino un cavo e facciano dei voli. Li vediamo mentre noi siamo in diretta, quindi dobbiamo rimanere impassibili e procedere come se nulla fosse accaduto.

Che lavoro facevi prima di entrare in QVC?
Ho fatto la modella per 20 anni e l’attrice. Per imparare l’arte della recitazione, ho frequentato una scuola di 4 anni molto impegnativa, ma che mi ha preparata bene. Quando ho smesso di fare la modella per raggiunti limiti di età, ho continuato a fare l’attrice teatrale e televisiva.

Ci racconti la tua giornata tipo?
Non ho una giornata tipo, ogni giorno è completamente diverso da quello precedente.
Sono sempre stata una persona che ha riempito le giornate di impegni. Quando facevo la modella, che nell’idea comune è un lavoro di tutto riposo, se avevo una sfilata al mattino a Brescia, mi prendevo un altro impegno al pomeriggio a Genova; se poi riuscivo alla sera ad essere a Reggio Emilia, lo facevo.
Ancora oggi occupo il mio tempo libero il più possibile, dedicandomi ad una delle mie più grandi passioni che è la recitazione, per non perdere i contatti con questo affascinante mondo. 

Quindi ti dividi tra QVC e l’attività di attrice?
Molto poco, in realtà; però ho un’associazione culturale che si chiama Sagome Teatro che organizza corsi di recitazione e danza indiana. In realtà l’associazione è nata con l’intento di fare cose belle per noi socie e per passione, ma anche sostenerci.
Sono molto orgogliosa delle mie socie, che sono attrici ed insegnanti bravissime. Non ho paura di essere smentita, se dico che sono tra le più brave che abbia mai incontrato. E poi siamo proprio amiche! Il bello è che ci conoscevamo poco, quando ci siamo associate, ma siamo state bravissime a creare un rapporto di rispetto, affetto e collaborazione che, secondo me, dovrebbe essere lo spirito su cui si basa ogni associazione che nasce senza fini di lucro. Io ho insegnato solo il primo anno; insegnavo dizione; ma poi ho smesso, perché mi svegliavo di notte pensando, con ansia, a come correggere i difetti di pronuncia degli allievi… quindi ho pensato che, di notte, preferisco dormire. Ogni tanto riusciamo ad organizzare delle serate in cui ci esibiamo noi socie e sono momenti bellissimi, di condivisione tra di noi e col pubblico.
E poi c’è l’orgoglio, quando i nostri allievi fanno gli spettacoli di fine corso, di vedere quanto sono migliorati e la passione che ci mettono.

L’obiettivo di Sagome Teatro è non solo insegnare, ma creare una rete di amanti dell’arte che sia trasversale, che unisca i vari linguaggi espressivi, dando a chi partecipa alle nostre iniziative, gli strumenti giusti per vivere appieno le proprie potenzialità. Ci sono tantissime persone di talento, in giro; solo che non sanno di esserlo. E, comunque, recitare è il lavoro più bello del mondo. Chi partecipa ai nostri corsi, però, di solito ha un altro lavoro e li frequenta per coltivare una passione personale. Quindi mi tocca dire che recitare è anche l’hobby più bello del mondo. Arricchisce moltissimo. E, se fatto con onestà intellettuale, può insegnare molto. Pensate solo a quanto è interessante studiare un personaggio, entrare nella psicologia di quella che dobbiamo considerare una persona reale, scoprire i meccanismi che ne guidano le azioni, vivere i suoi sentimenti e poi lavorare per diventare quella persona; sentire come sente lei, parlare e muoversi come lei. Un lavoro di mimetismo assoluto. Infatti, io non sono per niente d’accordo con il luogo comune che dice che l’attore è per forza un narcisista; per me, il personaggio è il posto migliore in cui nascondersi e passare inosservata. A Sagome Teatro, io mi occupo soprattutto del sito, della comunicazione e di iniziative speciali. Per esempio, mi sono inventata un concorso di scrittura con una formula molto originale (che poi ho visto anche ripetuta altrove. Chissà se… va beh… non voglio pensar male: non ho il monopolio delle buone idee), che è stato un grande successo. Ma che fatica organizzarlo e seguirlo nei ritagli di tempo! I ritagli di tempo, poi, si traducono in notti passate al computer.
Io, purtroppo, non riesco a fare molte tournée; però appena posso partecipo volentieri ad alcune serate sul palco.

Hai un interesse particolare?
Una cosa che ho capito lavorando in QVC è che a me piace comunicare. Sono molto interessata a mettere contenuti in quello che dico o faccio; poi la validità dei contenuti è opinabile, però, essendo io a sceglierli, ne sono convinta. Inoltre, mi piace molto scrivere, sempre con uno scopo.
Da tre anni, ad esempio, scrivo sceneggiature per il Policlinico di Milano ed è un’attività molto interessante, perché si cercano di passare dei messaggi positivi, basandosi su casi clinici.
Ho scritto anche la sceneggiatura di alcuni cortometraggi: il regista mi indica una scena su cui vuole basare una storia, ad esempio uno che corre, e io invento tutto il racconto. Oltre ad essere molto divertente, mi dà grandi soddisfazioni; infatti ho vinto anche dei premi!

Un messaggio per i nostri clienti?
Stimolateci a fare sempre meglio: parlate con noi, come noi parliamo con voi.