Roberta Mandelli

Una storia d’amore con il teatro

Sin da quando, ancora ragazzina, Roberta ha scoperto il teatro, non l’ha più lasciato. Attrice, insegnante e regista, ama scoprire nei suoi allievi dei nuovi talenti. Al tempo stesso, le piace viaggiare ed ha creato in QVC delle solide amicizie che sono diventate compagne di viaggio… sia verso mete lontane, sia nell’esperienza di lavoro che condividono ogni giorno.

Come sei arrivata in QVC?
Io sono attrice di teatro, quindi mi tenevo sempre aggiornata sui casting presenti in zona. Su internet avevo visto questa possibilità e così ho deciso di fare il primo provino, che per fortuna è andato bene, così come il secondo.
Ti racconto un aneddoto: per il terzo provino mi hanno chiesto di portare da casa un oggetto da presentare e quindi ho staccato la macchinetta del caffè che avevo in cucina, scollegando tutte le prese e le spine provocando l'ira del mio il mio fidanzato dell'epoca aveva pazientemente fatto tutti i collegamenti. All’inizio di questa esperienza ero molto titubante, anche perché non avevo mai considerato l’idea di diventare presentatrice, poi mi sono lasciata convincere dalla serietà della struttura. Dopo i tre casting, infatti, abbiamo affrontato alcuni mesi di training in cui ci siamo preparati alla diretta. È stato bello partire tutti insieme e il clima umano che si è creato tra di noi è stato una componente fondamentale nella mia decisione.

Com’è l’impatto con la diretta?
Non avendo mai fatto la presenter prima, le prime volte c’era un po’ di tensione, soprattutto perché io penso sempre di “dovere fare bene il mio dovere”, e questo mi irrigidisce un po’. Adesso invece mi diverto, mi piace spiegare e raccontare i prodotti nei miei show Il mio momento preferito è quando devo presentare le Yankee Candle, anche perché sono proprio buone! Poi mi piacciono le telefonate in diretta, perché percepisci che stai parlando davvero a qualcuno, che c’è chi ti ascolta.


Ti ricordi qualche aneddoto, qualche episodio buffo successo in diretta?
Sicuramente ce ne saranno a migliaia. Una su tutte: ho iniziato una diretta dicendo “pronto”. Il line producer (chi aggiorna il presenter tramite auricolare) mi stava parlando e il mio cervello, non so perché, deve aver pensato che ci fosse una telefonata e ho iniziato dicendo “pronto! Sono Roberta, stiamo iniziando questa ora insieme…” e pensato subito dopo “c’è qualcosa che non va”. Poi però gli episodi sono davvero tanti, chi ci segue da casa deve solo prestare attenzione!

Cosa facevi prima di arrivare in QVC?
Lo faccio tutt’ora, compatibilmente con i miei impegni in QVC: come ti ho già anticipato, sono attrice di teatro ma anche insegnante e regista. Il teatro è la mia grande passione: l’ho scoperto al liceo, pensa che avevo scelto lo scientifico perché volevo fare economia. Nel mio liceo c’era proprio un laboratorio di teatro, in cui tra l’altro adesso insegno e questa cosa mi dà grande soddisfazione. Perlopiù è l’insegnamento ad occupare gran parte del mio lavoro teatrale, dato che ora è molto difficile poter fare delle date per le tournée. Si tratta di un ambito che mi piace moltissimo perché quando insegno mi dimentico totalmente di me stessa, e mi devo concentrare completamente sull’allievo. È un po’ la stessa sensazione che provo in diretta, in cui io non esisto più e sono del tutto concentrata su quello che faccio. Ho iniziato da giovane, avevo 24 anni, e dato che insegno sia al liceo che in alcune scuole di teatro, ho allievi di tutte le età e ho la possibilità di trasmettere la mia passione il più possibile. Pensa che alcuni li ho scelti per recitare nei miei spettacoli, altri li ho mandati a fare dei casting e sono stati presi per accademie, film o teatri importanti: credo di avere un certa predisposizione come talent scout.

Raccontaci qualcosa di più sui tuoi spettacoli
Il teatro è una spinta forte, che viene da dentro, bisogna proprio volerlo fare perché non è una vita facile. Io me ne sono innamorata subito e mi ha dato tantissime soddisfazioni. Con la mia compagnia mettiamo spesso in scena spettacoli di drammaturgia contemporanea che vertono molto su tematiche sociali. Tra questi, nel 2007 abbiamo vinto il premio messo in palio dal CESVI, un’Onlus di livello internazionale, con “Baby”, scritto da mia sorella Daniela – che è scrittrice - per il progetto Virus Free Generation contro la diffusione dell’AIDS in Africa.
La mia ultima regia che ha debuttato ad inizio del 2015 a Milano si intitola “I mangiatori di luce”, ed è un thriller psicologico.

Teatro e QVC: come fai a conciliare tutti questi impegni?
Ci vuole impegno ma si fa. In pratica la mia settimana è divisa in due parti: c’è la metà in cui sono in QVC totalmente, quindi studio per QVC e vado in diretta, punto. Al massimo ci incastro la spesa, do da mangiare alla gatta, vado al corso di inglese e vado a correre. L’altra metà della settimana invece studio un po’ per QVC ma soprattutto dedico il mio tempo libero al teatro.

Quante passioni! C’è qualcos’altro che ti piace fare?
Suono il clarinetto, ho iniziato nella banda del mio paese e mi piace molto la musica infatti quando posso vado a sentire dei concerti. Amo moltissimo il cinema, e sono un'assidua frequentatrice delle sale cinematografiche. E poi sono dipendente da alcune serie tv americane tanto che a volte quando ne inizio una nuova resto sveglia la notte per finirla: ho visto tutto Lost in 3 settimane!
Mi piacciono in realtà tutti i film, ho una vera e propria debolezza per le commedie romantiche americane a volte penso di averle viste tutte. Quando sono giù di morale scrivo “commedia romantica americana” su internet e mi intristisco ancora di più perché le conosco già tutte!



So anche che ti piace viaggiare…

Sì, ora che ho finalmente il tempo e i mezzi per farlo ho scoperto che viaggiare è bellissimo: sono andata in Messico, a New York, a Cuba ma nell'ultimo anno sto riscoprendo l'Europa con le sue bellissime città, una su tutte Berlino!

 

 


Ci anticipi la tua prossima meta?
A me piacerebbe… il giro del mondo?

Rivelaci allora qualcosa della tua vita personale…
Vivo sola, anzi, con la mia gatta Polanka: è una crasi del nome del cantante, mi sembra che così assuma il fascino di un nome da zarina russa.

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