Marco Granati

Le sue passioni: i figli e tanta curiosità

Padre di due figli e con un passato da archeologo e autore televisivo, coltiva con grande impegno tantissimi interessi, che vanno dalla psicologia alla cosmologia.
La curiosità con cui approfondisce le proprie passioni è anche la sua carta vincente in QVC: conoscere a fondo ogni prodotto per riuscire a dare i migliori consigli agli amici a casa.

Come sei arrivato in QVC?
Sono arrivato in QVC in modo abbastanza semplice: facendo i provini. Ne ho fatti mi sembra 3 o 4. È stata una selezione difficilissima, perché all’inizio eravamo credo più di un migliaio. Venivo dal mondo del marketing ed è stato un cambio abbastanza importante, ma mi sono detto l’azienda è un’azienda tosta, internazionale, importante, per cui vediamo che cosa succede.

Che lavoro facevi prima di entrare in QVC?
Ho lavorato nel marketing e nella comunicazione per quasi 20 anni. Ho iniziato come copywriter, poi mi sono occupato di strutturare piani di comunicazione per grosse aziende. Nel caso delle società di moda seguivo proprio la scelta delle collezioni, la preparazione delle sfilate, la stesura delle comunicazioni per i clienti e delle campagne stampa in generale, per cui facevo un lavoro un po’ a 360 gradi. All’inizio della mia vita lavorativa, però, ho fatto per due anni l’archeologo. Mi appassionava molto e avrei anche continuato, solo che la collega con cui mi sarei voluto mettere in società non se l’è sentita di proseguire, così ho detto “vabbè se tu non sei la mia socia, cambio!”. 

Ti era già capitato di lavorare live?
No. Infatti le prime volte che ero in onda avevo il batticuore. Questo lavoro però mi ha fatto capire una cosa: che io non potrei vivere senza una telecamera. Sembra strano, ma succede davvero una cosa particolare: quando sei in onda hai talmente tanta tensione, tanti elementi da dover tenere sott’occhio che qualunque problema tu abbia nella vita personale svanisce! È qualcosa che ti assorbe completamente, per cui è un lavoro molto più stancante di quanto non sembri: devi mettere tutta l’energia, tutta la voce, tutto l’entusiasmo, tutta la concentrazione che hai, però di contro ti isola, e quindi è un lavoro che vola. Non mi succede mai di arrivare in ufficio e dire “oddio, questa giornata non finisce mai!”. Quindi in questo senso dico che non potrei vivere senza telecamera: sogno di diventare conduttrice oppure attrice.

Che studi hai fatto?
Mi sono laureato in Scienze Politiche a Milano, poi ho conseguito il dottorato a Yale in Comunicazione e Marketing. Ho anche frequentato un corso sulla comunicazione dell’inglese a livello mediatico in Inghilterra. Ora sono iscritto al corso di psicologia clinica presso l’Università di Torino, per approfondire un’altra mia grande passione: la psicanalisi.

Com’è nata la tua passione per la psicologia?
Quando ho iniziato a lavorare volevo fare lo psicanalista di stampo junghiano, perché mi è sempre piaciuta l’interpretazione dei sogni e mi sono sempre sentito portato verso questa attività. Trovo che la psicologia sia un ottimo strumento per sé stessi e per confrontarsi con il mondo, ma anche per rapportarsi con i propri figli. Inoltre, sono molto curioso e mi piace capire come ragiona la mente umana.

Hai anche altre passioni?
Passando dal piccolo all’infinito, un’altra mia grande passione che mi accompagna fin dall’infanzia è tutto quello che ha a che fare con la cosmologia e l’astronomia.
Di questo interesse devo ringraziare mio padre, che era un uomo di grande cultura, molto curioso e con un gran senso dell’umorismo e quindi mi ha instillato la voglia di sapere e di cercare di capire.
Così quando sono davanti a un cielo stellato mi piace capire che cosa vedo e rendermi conto di essere davanti a qualcosa di immenso. Attraverso lo studio della psicologia e della cosmologia passo dalla conoscenza dell’uomo a quella dell’universo e questo mi porta a pormi delle domande e mi affascina incredibilmente.

Questa curiosità la porti anche sul lavoro?
Sto imparando a conoscere veramente il pubblico femminile in questi anni e mi sto rendendo conto della diversa visione delle cose. In particolare quando si parla di moda, gioielli e accessori, cerco di capire e interpretare in che modo l’universo di una donna potrebbe indossare, vivere e vedere quel prodotto e in che modo potrebbe migliorarle la vita.
Durante gli show, pertanto, cerco di consigliare le telespettatrici su come potrebbero interpretare la scarpa, l’abito o il gioiello, andando oltre la semplice presentazione del prodotto.  

Quindi non avevi mai avuto esperienza con la TV, prima di QVC?
In realtà in passato avevo già condotto due trasmissioni televisive e di una ero anche autore.
La prima parlava delle nuove tendenze di tecnologia. Io preparavo i testi e presentavo i prodotti. La seconda si intitolava “Nutrirsi di Salute” e trattava di alimentazione e benessere. L’esperienza accumulata durante questo periodo oggi mi serve tantissimo per affrontare gli show dedicati all’alimentazione e all’elettronica.

Come ti senti prima della diretta?
Quando vado in diretta non sono emozionato, anzi, per me è un modo per rilassarmi: posso giocare e scherzare col pubblico a casa. Vivo la diretta come un momento di svago. Credo che il mio stato d’animo si veda anche a casa perché spesso incontro persone che mi chiedono come faccio ad essere così tranquillo.
Il bello della diretta in QVC è che ti permette di essere quello che sei in tempo reale. Io che sono una persona molto spontanea posso così far emergere la mia vera personalità e permettere a chi mi segue di fidarsi di me e dei miei consigli.

Come ti prepari per gli show?
Sicuramente la cultura di base che ho acquisito negli anni mi offre una buona preparazione. Ovviamente, poi, ogni giorno rileggo la mia scaletta e vado a cercare nuove informazioni e curiosità per approfondire. Cerco di dare sempre il mio punto di vista durante gli show, specialmente durante quelli in cui mi sento più ferrato.

Ci racconti un episodio particolare che è accaduto dietro le quinte o in diretta?
Un episodio simpaticissimo è capitato con un navigatore. Dimostrando la funzione di chiamata, ho effettivamente telefonato ad una pizzeria in diretta. Mi sono scusato con la persona che ha risposto, perché non mi ero accorto che, funzionando bene il prodotto, la chiamata era partita sul serio. Con Teresa o Federica Egori (guest di EasiYo) ci capita spesso di ridere tantissimo per battute o piccoli incidenti che accadono in diretta. Particolarmente buffo è stato anche quando ho bevuto dal biberon durante uno show di EasiYo.

Ci racconti la tua giornata tipo?
Un momento irrinunciabile della mia giornata è la colazione. Mi alzo apposta prima la mattina per poter fare le cose con calma. Amo fare colazione, la doccia, vestirmi e uscire senza essere trafelato, per arrivare al lavoro di buon umore.
Se sono a casa mi alzo, faccio colazione, sistemo un po’ di cose al computer e faccio i lavori domestici. Se riesco almeno un giorno sì e uno no mi dedico all’attività sportiva, poi vedo gli amici, o sto con i miei figli se sono a Milano, oppure vado a fare un giro in centro, vado in libreria, leggo qualcosa, vado a vedere qualche mostra. Insomma ho una vita portata anche un po’ a “curiosare”. Diciamo che non sono un casalingo, non amo stare in pantofole sul divano.

C’è qualcosa di cui ti farebbe piacere parlare?
UMi piacerebbe riuscire a recuperare il senso di fierezza di essere italiani. Apparteniamo ad una nazione che ha 3000 anni di storia, abbiamo fatto la storia e continuiamo a farla, abbiamo un patrimonio artistico che coincide con il 60% del patrimonio artistico mondiale. Abbiamo dei talenti, abbiamo degli artisti e abbiamo un sacco di gente in gamba, mi piacerebbe riuscire a coinvolgere emotivamente tutti gli italiani e invitarli a credere di più in loro stessi al di là delle difficoltà.
 

Hai un messaggio per i nostri clienti?
Grazie per la fiducia che ci dimostrate che è fondamentale.
Inoltre senza il vostro apporto e le vostre critiche costruttive non potrei migliorare, per cui ben vengano le telefonate in diretta, i commenti sulla mia pagina facebook e tutti gli spunti che mi mandate. È proprio grazie a voi che posso crescere.